Hans Hartung nasce a Lipsia nel 1904. Inizialmente compie studi teorici nella città natale. Fin da piccolo, infatti, coltiva un forte interesse per la filosofia, l’astronomia e la musica.
Ad un certo punto sente come sia la pittura la sua vera vocazione e si iscrive all’accademia di belle Arti di Lipsia per poi proseguire gli studi a Dresda.
Dresda all’epoca è un luogo di grande fermento culturale e artistico. Ed è proprio lì che alla metà degli anni Venti, Hans Hartung entra in contatto con il cubismo e con altre tendenze artistiche che erano emerse in Francia nei primi decenni del Novecento, grazie a una mostra di arte internazionale.
Così Hans Hartung vede per la prima volta le opere di Picasso, Bracque, Matisse.
Il contatto con queste opere lo spinsero a trasferirsi a Parigi, centro focale dell’estro artistico del periodo. Fino all’inizio degli anni Trenta Parigi è la sua sede prediletta, anche se nel 1928 fa tappa a Monaco per formarsi con l’artista Max Dörner, di stampo impressionista.
Nonostante la formazione piuttosto figurativa, Hartung nasce come pittore astratto e la sua arte si concretizza in una pittura in cui combina casualità con la logica del controllo. Le opere di Hans Hartung si strutturano a partire da segni grafici fortemente espressivi e macchie di diversi colori, spesso nere.
Dopo gli anni turbolenti della Seconda Guerra Mondiale che lo vedono impegnato in prima linea sul fronte, Hartung riprende la sua attività pittorica virando il suo astrattismo grafico verso l‘informale. Rilevante l’aspetto calligrafico dato dai segni neri, evidenti e ben marcati che si stagliano sullo sfondo pittorico. La tela è il supporto della sua scrittura, punto focale del suo linguaggio creativo. Fondamentale è la dicotomia che tra segno e sfondo. Lo sfondo è ciò che accoglie e fa in modo che i segni possano comunicare al meglio la loro essenza, ma si trova in una posizione di subordine rispetto alla componente segnica, che trasmette grande immediatezza ed è caratterizzata da una certa drammaticità data anche dalla veemenza del gesto.
Le opere di Hans Hartung riscontrano successo e vengono conosciute dal grande pubblico tedesco nel corso degli anni Cinquanta quando l’artista prende parte a Documenta di Kassel. La consacrazione definitiva internazionale non tarda ad arrivare, infatti Hartung partecipa alla Biennale di Venezia del 1960, facendo conoscere ad ampio spettro la sua arte “energetica” e incisiva.
Immagine: Hans Hartung, T1973-E44 T1973-E45 T1973-E46 T1973-E47, 1973 acrilico su tela, 130 x 230 cm, Collezione Fondazione Hartung-Bergman. Fonte immagine: https://www.juliet-artmagazine.com