Da “Incompresi” a Icone: Gli Oggetti di design Italiano che hanno avuto la loro rivincita

Il design italiano è universalmente riconosciuto come simbolo di creatività ed espressione di concetti estetici all’avanguardia. Tuttavia, non tutte le creazioni italiane sono state accolte con entusiasmo fin dal momento del loro debutto. Molti degli oggetti che oggi consideriamo capolavori del design non hanno avuto successo fin da subito, considerati troppo audaci, troppo lontani dalle convenzioni dell’epoca. È solo con il passare del tempo, con l’evolversi dei gusti e l’avvicendarsi delle tendenze, che questi oggetti hanno acquisito il valore che oggi tutti riconosciamo, trasformandosi in vere e proprie icone del design.

Uno degli esempi più noti di oggetti di design che hanno avuto una storia inizialmente travagliata è sicuramente la Poltrona Sacco, progettata nel 1968 da Piero Gatti, Cesare Paolini e Franco Teodoro. Questa poltrona, che colpisce fin da subito per il nome e la forma poco definita, fu inizialmente rifiutata dal pubblico e dalle case produttrici. Questo perché considerata troppo particolare, poco funzionale e distante dal concetto tradizionale di complemento d’arredo vero e proprio. Si tratta, in effetti, di una seduta senza struttura, che si modella sulla forma di chi la utilizza. Inizialmente, quindi, non è stata presa troppo sul serio perché sembrava più un giocattolo che una poltrona di design.
Eppure, la poltrona è comoda, riempita di microsfere di polistirolo, è versatile e si adatta a diversi ambienti. Ma al momento del suo debutto i tempi non erano ancora maturi per poter ricevere il giusto apprezzamento. Ci vollero alcuni decenni per venire riscoperta; all’inizio degli anni 2000 compare in film come “La meglio gioventù” (2003), “Il Divo” (2008) e “La prima cosa bella” (2010), scelta perché simbolo di un design giovane, innovativo e anticonformista.
Oggi, la Poltrona Sacco è un pezzo di design molto apprezzato, amato per la sua capacità di adattarsi a diverse tipologie di ambienti e stili di arredamento.


Un altro esempio di elemento di design non subito compreso è la lampada Arco, frutto del genio dei fratelli Achille e Pier Giacomo Castiglioni, che l’hanno ideata nel 1962. Questa lampada, oggi un’icona indiscussa che ho avuto il piacere di ospitare per un periodo nella mia galleria, con il suo arco in acciaio che si estende dal pesante basamento in marmo di Carrara, fu criticata per il suo apparente ingombro e la difficoltà di utilizzo. Quando la lampada fu creata, era un’epoca in cui il design si orientava ancora verso l’essenzialità e la funzionalità; la lampada Arco sembrava più un’opera d’arte che un oggetto pratico da avere in casa.
Questa diffidenza dipendeva anche dal fatto che potesse illuminare un tavolo senza la necessità di essere fissata al soffitto. All’epoca questo aspetto era ritenuto più una stranezza che un qualcosa di utile. Eppure la lampada Arco è studiata proprio per essere funzionale e facilmente trasportabile nonostante il basamento così importante. Sul basamento è presente un foro: questo particolare dettaglio non ha solo una valenza estetica, ma ha una funzione pratica legata alla progettazione della lampada stessa. Il buco nel basamento della lampada Arco è stato inserito per permettere di trasportare in maniera più agevole la lampada, andando a inserire un supporto per sollevarla. Questo dettaglio semplice ma frutto di grande ingegno consente a chiunque di spostare la lampada senza rischiare di danneggiarla, anche se il suo basamento è piuttosto massiccio. Il foro, oltre ad avere questa funzione pratica, contribuisce anche all’estetica minimal ed elegante della lampada. Anche nel caso della lampada Arco, hanno contribuito alla sua notorietà diversi film. La lampada compare per la prima volta in una pellicola cinematografica nel 1974, in “Una moglie”. In seguito sarà presente in moltissime altre, spesso scelta come simbolo di eleganza e raffinatezza


Questi due esempi dimostrano come in alcuni casi certi oggetti nascano dal genio di grandi innovatori in momenti in cui la società e il gusto dell’epoca non sono ancora pronti per poterli apprezzare. Il design italiano è sempre stato all’avanguardia nella sperimentazione ed è anche grazie a questa mentalità lungimirante che ha conquistato fama mondiale.

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