In occasione della Pasqua vi voglio parlare di Fortunato Depero.
Fortunato Depero è un rilevante artista italiano, il cui nome è legato soprattutto al Futurismo. Particolarità di Depero è la poliedricità: la sua arte infatti spazia dalla pittura, alla scultura, al design, alla pubblicità, alla scenografia teatrale e alla moda.
Fortunato Depero nasce a marzo del 1892 in una cittadina trentina, Fondo, all’epoca ancora facente parte dell’Impero austro-ungarico.
Vive la sua infanzia e giovinezza a Rovereto, città che nel 1957 inaugura la La Casa Museo Depero, nota anche come Casa d’Arte Futurista Depero. Questa casa museo, oggi gestita dall’importante museo di arte contemporanea, Mart, è stata la residenza e lo studio di Fortunato Depero durante gli ultimi anni della sua vita e contiene un’ampissima collezione delle sue opere, oltre a oggetti personali e documenti legati alla sua vita e alla sua carriera.
Nonostante il forte legame con Rovereto, dove studia presso l’istituto d’arte Scuola Reale Elisabettiana, Depero sente la necessità di trasferirsi in un luogo che fosse maggiormente centrale nella scena artistica di inizio Novecento.
Nel 1910 si trasferisce a Torino dove diventa decoratore presso l’importante Esposizione Internazionale. Torna poi, brevemente, a Rovereto dove inizia a lavorare come marmista.
Nel 1913 è invece in visita a Roma, dove entra in contatto con il roboante Futurismo, capitanato dal fervido Marinetti.
L’ideologia futurista influenza moltissimo la sua arte che diviene pregna di dinamismo, evidente nelle linee, nei colori audaci e nell’attenzione costante a tutto ciò che fosse esempio di progresso.
Abbiamo visto come l’arte di Depero sia molto varia ed eterogena, abbracciando diversi campi d’azione.
Questo rapporto dell’arte con la vita quotidiana è tipico soprattutto del secondo Futurismo, teorizzato da Enrico Crispolti e di cui Depero è il più grande esponente.
Tutto quello che viene ideato da Fortunato Depero è contraddistinto dal suo tipico stile fatto di colore, dinamismo, forme geometriche, astratte e stilizzate.
Famosissimo è anche il suo libro di arte “Depero Futurista 1913-1927”, un’antologia delle opere di Depero che contiene molti dei suoi dipinti, manifesti, pubblicità e testi. La forma del volume è molto originale, in quanto le pagine che compongono il libro si possono staccare per creare nuove combinazioni di immagini e testi.
Sul finire degli anni ’20, Fortunato Depero si apre al mondo andando a New York, dove si fa conoscere soprattutto come designer e illustratore.
Durante la sua permanenza, Depero collabora con diverse figure e testate di rilievo, tra cui Vanity Fair e il New Yorker per le quali realizza delle illustrazioni in cui è evidente il suo stile distintivo che viene però adattato al clima della metropoli newyorkese, quindi incentrata sulla moda e lo stile di vita urbano e culturale della Grande mela.
Nel 1930 torna in Italia, a Rovereto, dove continua a lavorare con molto ardore a moltissimi progetti diversi, sempre assolutamente eterogenei come di consueto: pittura, pubblicità, scenografia teatrale, costumi, anche design industriale.
Nonostante la febbre creativa, al ritorno dagli Stati Uniti Depero appare disilluso dalla modernità tanto agognata dai futuristi e il suo stile diventa più freddo e “ortogonale”.
La progettazione grafica e la pubblicità è sempre importantissima per Fortunato Depero, tanto che nel 1931 pubblica il “Manifesto dell’arte pubblicitaria”.
Non mancano nemmeno le consacrazioni come artista di rilievo sulla scena artistica del momento, infatti, nel 1932 espone presso la Biennale di Venezia e alla Triennale di Milano.
Nonostante il grande successo, Depero inizia man mano ad allontanarsi dagli ardori futuristi preferendo lavorare in ambito pubblicitario nella sua amata Rovereto, lontano dai fasti delle grandi città, prestando il suo talento creativo per diverse istituzioni e aziende di grande successo.
Depero è famoso per aver creato diversi manifesti per Campari, oltre che aver disegnato la bottiglietta iconica del Campari soda, nel 1932.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Fortunato Depero continua la sua attività artistica e creativa, anche se il suo ruolo sul panorama artistico è ridimensionato rispetto al periodo precedente.
Fortunato Depero muore a Rovereto nel 1960.
Fonte immagine: Wikipedia