Gennaro Favai nasce a Venezia nel 1979.
Figlio dell’antiquario-editore Luigi e della contessa Teresa Albrizzi, studierà presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Verrà allontanato per indisciplina e il padre lo affiderà a Zanetti Zilla per completare la sua formazione. Studierà pittura veneta del Cinque-Settecento, apprendendo varie tecniche pittoriche.
Risale agli stessi anni la frequentazione con il bolognese Mario De Maria con cui condivide la passione per il colorismo e per le atmosfere decadenti tipiche del simbolismo.
Da non dimenticare l’influenza raffinata ed orientaleggiante di Fortuny che a Palazzo Pesaro coltiva studi di illuminotecnica e scenografia.
Alla passione per la Venezia segreta e raffinata, Gennaro Favai affiancherà l’esperienza cosmopolita di numerosi viaggi. Sant Louis, l’Olanda e Parigi sono solo alcune delle sue mete. Nella capitale francese partecipa a numerose esposizioni presso i Salons, conoscendo molte personalità importanti del mondo dell’arte.
Nel 1907 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia e l’anno seguente a Ca’ Pesaro.
Seguono soggiorni in Germania, Inghilterra, Spagna e America. Negli states terrà due mostre personali al Museum of Art di Detroit e una personale a New York alla Galleria Henry Paine Withney.
Dopo l’incontro con la moglie, si trasferirà a Taormina dove i toni soffusi delle atmosfere veneziane e parigine verranno sostituiti da contrasti chiaro-tonali e dalla luce mediterranea. In seguito soggiornerà a Capri, riunendosi con svariati intellettuali da tutto il mondo.
Il suo repertorio paesaggistico sarà arricchito da un lungo viaggio ad Algeri ma con l’avvento del conflitto mondiale la sua attività verrà meno e comincerà a dedicarsi anche alle Nature Morte.
Dopo uno scontro con la direzione della Biennale di Venezia, l’autore comincia a ritirarsi dalla scena pubblica, circondandosi di pochi amici tra cui il poeta Ezra Pound.
Muore a Venezia nel 1958.