Ercole Selvatico, detto Lino. È un pittore di origini padovane, nato il 20 luglio del 1872. Suo padre, Riccardo era commediografo e poeta ed è stato anche sindaco di Venezia dal 1890 al 1895.
Lino Selvatico è uno dei più rilevanti esponenti della pittura realista veneta.
Inizialmente compie studi giuridici come il padre. In seguito, intraprende il percorso formativo per diventare pittore studiando nella bottega di Venezia del pittore Cesare Laurenti, dimostrando subito grande affinità con il genere del ritratto. Proprio grazie a questa specializzazione nella pittura ritrattistica in breve tempo diventa un punto di riferimento per la classe aristocratica di Venezia.
Non ci volle molto perché il suo talento venisse valorizzato anche dall’ambiente artistico “istituzionale”. Nel 1899, infatti, partecipa alla terza Biennale veneziana esponendo un ritratto.
Capendo che la pittura sarebbe stata il suo futuro, decide di prendere uno studio nei pressi dell’Accademia di Belle Arti.
Con il volgere del secolo, Lino Selvatico pittore viene coinvolto in diverse opportunità espositive: partecipa alla quarta Triennale di Brera con due ritratti e un autoritratto acquistato, poi, dalla Casa reale di Savoia.
Allo stesso modo, la sua presenza alla Biennale di Venezia diventa una costante.
Ma vediamo più da vicino le specificità della sua arte.
Come detto era principalmente un ritrattista e amava raffigurare soprattutto soggetti femminili. Ma qualunque personaggio ritraesse, riusciva a farlo andando ad accentuare la componente intimista. Una ricerca che varca il limite della pura raffigurazione formale, per concentrarsi su quelli che erano i caratteri dell’animo dei suoi soggetti.
Lo stile pittorico immediato e contraddistinto da lunghe pennellate veloci e imprecise è il mezzo ideale per rendere al meglio la psicologia delle persone ritratte.
L’immaginario a cui si rifà è comunque sempre quello della Belle époque che ritrae con grande sapienza, evitando atteggiamenti magniloquenti. Il merito di Lino è quello di aver contribuito al rinnovamento del genere ritrattistico veneziano, guardando anche agli esempi europei e soprattutto ai risultati ottenuti dalla pittura inglese del XVIII secolo.
I lavori per cui è maggiormente conosciuto sono sicuramente i grandi ritratti realizzati per l’alta società sia lagunare che milanese.
Ed è proprio Milano la città che Lino sceglie come domicilio Lino a partire dal 1918. Questo trasferimento gli garantisce il moltiplicarsi delle opportunità lavorative. Ormai estremamente famoso, a Milano fanno tutti a gara per essere ritratti dal celebre e talentuoso pittore.
Già nel 1912 la Biennale di Venezia aveva suggellato la sua preminenza dedicandogli una mostra individuale. Nel 1922 è nuovamente protagonista della Biennale con un’esposizione personale.
La grande fortuna artistica di Lino viene interrotta nel 1924 quando cade vittima di un incidente in moto.